Ospitalità responsabile e semplificazione, il punto di vista di OspitaMI

L’Associazione OspitaMI nasce dall’esigenza dei soci fondatori di promuovere la regolarizzazione dell’attività di home sharing ma anche dalla consapevolezza che LA CONDIZIONE per raggiungere questo obiettivo è che le procedure devono essere chiare, semplici, unificate tra le varie amministrazioni e soprattutto DEVONO TENERE CONTO CHE LA MAGGIOR PARTE DELL’ATTIVITA’ AVVIENE SUL WEB.
Questo significa che un proprietario può pubblicare contemporaneamente su infiniti portali il proprio annuncio, in tutte le varianti possibili (per questo Federalberghi conta 25.000 annunci su Airbnb, che potrebbero corrispondere a molte meno strutture effettive e soprattutto non solo CAV) e che il mercato di questi annunci è MONDIALE.
Dunque un numero di identificazione che contraddistinguerebbe (non si sa perché) solo le CAV della Lombardia, non ha alcun significato per un viaggiatore che prenota dall’Australia o dal Brasile, perché non ha nemmeno un valore di riferimento nazionale.
Sarebbe opportuno che si ritornasse con i piedi sulla terra partendo da alcune banali e semplici considerazioni:
L’Italia è un Paese a vocazione turistica e questa attività è in grande crescita a Milano.
La sharing economy caratterizza e caratterizzerà sempre più la società nei prossimi anni, non ha dunque senso opporsi a questa tendenza totalmente legittima della società e dell’economia.
E’ altrettanto importante però che tutto avvenga nel rispetto delle norme, nella massima trasparenza, garantendo le stesse condizioni a tutti gli attori e uniformando e semplificando il più possibile norme e procedure e considerando che l’era del digitale richiede una preparazione specifica da parte del legislatore.
La ragnatela di norme e procedure che si sta tessendo e che pare infittirsi maggiormente scoraggia i più. Moltissime persone che svolgono questa attività in forma non imprenditoriale sono pronte a rinunciare, altre continueranno a lavorare in nero con la scusa che è tutto troppo complicato, posizione questa comprensibile, anche se non condivisibile: soprattutto per chi ospita poche notti all’anno, magari durante la Design Week, quando i prezzi di tutti gli alberghi raggiungono vette impensabili.
In effetti la fatica e l’impegno richiesti per la messa in regola sono sproporzionati per chi vorrebbe mettere a disposizione la propria abitazione saltuariamente.
Tutto ciò detto, ci pare importante ribadire che per favorire la regolarizzazione di tutti coloro che operano nel settore basterebbe semplificare e unificare le procedure di SCIA, Denuncia alloggiati, Flussi metropolitani e Imposta di soggiorno: in un unico portale dove sia possibile inserire i dati una unica volta per tutte le finalità, in modo da evitare inutili ripetizioni e possibili errori, omissioni involontarie e volontarie evasioni.
A questo punto per chi non sarà in regola non ci saranno più scuse.
A chi offre ospitalità la responsabilità di pubblicare annunci veritieri e corrispondenti a quanto gli ospiti troveranno al loro arrivo e di offrire alloggi adeguati alle norme vigenti: ci penserà il Web, con il sistema dei rating a premiare i virtuosi e a penalizzare chi non è all’altezza.
La tracciabilità dei pagamenti via Web dovrebbe scoraggiare l’evasione fiscale a sua volta favorita da una legislazione che si auspicherebbe semplice da applicare.
Il tutto, si spera con buona pace di tutte le parti in causa, perché, una volta rispettate le norme, non si può impedire la libera iniziativa e regolare attività dei cittadini .
In questo contesto i numeri di identificazione e quant’altro sarebbero davvero inutili.

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Milano, 11/01/2018
Ufficio Stampa OspitaMI